Avanti con Iachini, Commisso premia il merito. Per Beppe possono essere le slinding doors di una carriera. Sarà un calcio più sobrio: meglio puntare sull'usato sicuro. Commisso sa d'impresa e lo ha capito. La SPAL, tra campo e mercato: a tutto Fares ma serve una punta.

Cappellino, pullman e tanta grinta. Beppe Iachini rimane alla guida della Fiorentina. Una scelta che oramai era nell'aria da tempo ma che sta comunque alimentando dubbi e perplessità nel popolo viola. Commisso giustifica la decisione con un po' di sana meritocrazia. Ineccepibile: Iachini ha salvato la baracca, con ampio anticipo, e ha pure rivitalizzato alcuni giocatori che sembravano anni luce lontano dal pianeta calcio, vedasi alla voce Chiesa Federico. C'è da considerare nel tutto anche il fattore tempo: poco più di un mese e si torna in campo. Inutile inoltre guardare al calcio di oggi con gli occhi di ieri. Anche il calcio a caduta risente dei grandi rivolgimenti che hanno sconvolto il mondo. Stadi vuoti come le piazze, i cinema, i ristoranti. Una società in transizione verso un modello economico e persino di relazioni sociali differente. Un calcio più sobrio, per non dire più povero perché mancano e mancheranno introiti quali sponsor e diritti tv. Un calcio che rende meno e c'è da credere che a Commisso sia suonato qualche campanello d'allarme. Da qui la scelta più che comprensibile di continuare con l'usato sicuro. In linea con gli eventi. Per Iachini è una grande occasione per mostrare di essere non solo pullman davanti la difesa e contropiede ma anche quell'allenatore, come intravisto a Sassuolo, che sa puntare in alto. Auguri Beppe, te lo sei meritato! Domani la SPAL. I ferraresi per la faccia e per l'onore, la Fiorentina per arrotondare il bottino di punti e per salire ancora di più nella parte sinistra della classifica. Da capire se ci sarà spazio per coloro che meno ne hanno avuto in stagione: Venuti, Sottil, Terzic, Brancolini (esordio in A con il Bologna), Dalle Mura, il misterioso Agudelo. Tetris mercato. Il gioco d'incastri non è semplice neanche a questo giro per Daniele Pradè, chiamato a riscattare un mercato 2019 in chiaroscuro (si vocifera puntasse su Di Francesco per la panchina), visto il poco tempo e le risorse non illimitate. Il modulo adottato da Iachini avrà la sua rilevanza (difesa a 4 o a 3?) ma ci sono comunque degli acquisti quasi obbligatori. Nel mercato di riparazione Pradè ha fatto il vero Pradè prendendo Amrabat ad un ottimo prezzo e Kouamé. Patrick Cutrone dopo un inizio non esaltante si è ripreso e si merita la riconferma: le sue 4 marcature sono state la manna dal cielo per un attacco asfittico come quello viola e anche da subentrante ha sempre inciso. Il nodo centravanti resta insoluto comunque: Cutrone merita spazio, Vlahovic, papabile per un prestito, ha portato a casa 6 reti ed è un 2000 ma serve affidabilità e reti certe. L'indiziato numero 1 è Mario Mandzukic che per esperienza, carattere, cattiveria e Palmares può far bene a tutta la squadra. Belotti troppo costoso, non tramonta Piatek. Lavori in corso a centrocampo, reparto in difficoltà quest'anno. L'innesto di Amrabat fa registrare un poderoso salto in avanti e insieme a Castrovilli promette bene ma non bastano loro due. Duncan piace perché porta sostanza ma serve anche altro. Badelj via, non ha mai convinto, dove non si sa: la sua stagione anodina lascia intravedere l'inesorabile declino. Benassi si può monetizzare ma non troppo: peccato si sia perso quest'anno. Sulla sinistra occorre laterale come il pane. Prima Biraghi, poi Dalbert non hanno convinto fino in fondo, anzi. Mohamed Fares (esterno difensivo, 24 anni) è un nome non caldo, rovente, la Fiorentina vuole chiudere quando prima e si capisce perché. Ci sarà un incontro a margine della sfida con la SPAL per definire. Con i ferraresi ci sono buoni rapporti di mercato come dimostra l'affare Igor, anch'egli da rivedere magari con maggior minutaggio. Rebus anche in difesa con i centrali Pezzella e Milenkovic (confermatosi goleador) che fanno gola rispettivamente a Siviglia e Milan. In caso di addio servirebbe un sostituto valido ma di centrali all'altezza se ne avvistano pochi.
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