Roberto Mancini IG foto @Mrmancini10
Roberto Mancini IG foto @Mrmancini10

In occasione del suo 60esimo compleanno, Roberto Mancini ha rilasciato un'intervista a Il Giornale

Dal tetto d'Europa all'addio alla nazionale

Ecco le parole di Macini in merito all'esperienza da allenatore della nazionale italiana. Dice:

Esperienza da c.t?

Meravigliosa. Qualche difficoltà all’inizio, per poi inanellare una serie di vittorie e record di cui vado orgoglioso. Si riferisce a Wembley? Riportare l’Italia dopo cinquant’anni anni sul tetto d’Europa è stata un’emozione indescrivibile. E la mancata qualificazione ai Mondiali? Una ferita che brucia ancora. Un conto in sospeso con i tifosi”. 

L'addio alla nazionale

Come le dissi in un’altra intervista, quel saldo rapporto di fiducia che avevo con la Federazione si era reciprocamente incrinato. Mettiamola così. Se potessi tornare indietro affronterei tutto in modo diverso. In che senso? Se io e il presidente Gravina ci fossimo parlati, spiegati, chiariti, probabilmente le cose non sarebbero andate così. Allenare sentendo che la fiducia sulla tua persona vacilla, mi creda, non è una bella sensazione. Non ti garantisce di poter lavorare con la giusta serenità. Nonostante ciò mi rimprovero di non aver affrontato il tutto con più chiarezza. Con Gravina intende? Sì, fra noi c’è sempre stato un rapporto basato su una grande stima e dialogo. E la volta che forse era necessario parlare con chiarezza, non è stato fatto”.

Mancini
Mancini (ph. Fiorentinauno)

Arabia e Cecchi Gori

Esperienza da tecnico in Arabia

Personalmente, nonostante le cose non siano andate come avrei sperato, sono soddisfatto. Ho lavorato bene con il gruppo. I ragazzi mi hanno seguito e credo di avere lasciato loro buone basi su cui costruire qualcosa di positivo”.

Cecchi Gori

Prima la Fiorentina, mi chiamò Cecchi Gori. Uomo straordinario che ha avuto dal calcio e dalla vita molto meno di quanto meritasse. Io ero un allenatore ragazzino, i miei giocatori avevano più o meno la mia stessa età”.

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