Igor, difensore brasiliano classe '98 della Fiorentina, ha parlato così in una lunga intervista, di cui vi proponiamo una parte, al Corriere dello Sport-Stadio:
Avere successo in Europa?
«Sì, è per questo che ho lasciato il Brasile. Io sono pronto. Mi piacerebbe tornarci nella parte finale della mia carriera, magari per chiudere lì la mia avventura nel professionismo. Dove? Detto che il Flamengo è la squadra che vince tutto, spero di riuscire a convincere Cruzeiro o Sao Paulo».
Con chi ha legato di più, dal suo arrivo?
«Con Dalbert, perché siamo entrambi brasiliani, ma con grande onestà devo dire che tutti i nuovi compagni mi hanno accolto con grande calore».
Il giorno della sua presentazione disse di voler «dare la vita per questa maglia». Quindi, non ha cambiato idea.
«Sia mai. Io, ogni volta che scendo in campo con questa maglia, rappresento la città, rappresento Firenze. Devo lottare per l’onore e l’orgoglio di questa gente. Sempre».
Edmundo e il Carnevale?
«(ride, sapendo benissimo che fu proprio Edmundo, nonostante l’infortunio di Batistuta, a volare a Rio per il Carnevale, nonostante la Fiorentina, in corsa per lo scudetto, fosse senza attaccante, ndr) Il mio più grande desiderio, fin qui realizzato, è quello di giocare a calcio. E questo è molto più vivido del carnevale».
Ha mai giocato una gara a porte chiuse?
«No, sarà la prima volta, e so già che non sarà affatto semplice. La Fiorentina ha, però, un piccolo vantaggio: giochiamo in trasferta, sarebbe stato peggio il contrario. E, anche solo per questo, servirà ulteriore concentrazione, perché i rischi sono dietro l’angolo».
In che senso?
«Intanto sarà per tutte e due le squadre coinvolte, tanto noi quanto l’Udinese, uno scontro diretto per la salvezza. Dobbiamo posizionarci quanto prima, in classifica, al di sopra della linea di sicurezza. Poi pensare al resto».
E Igor che cosa intende per “resto”?
«Prima salviamoci, poi lottiamo per qualcosa di più, che potrebbe essere anche lottare per le zone più prestigiose della classifica, fino alle soglie dell’Europa League. Sono ambizioso quanto questo club».
E Firenze, le è piaciuta subito?
«È una città molto bella, tranquilla. E qui c’è una grande squadra, di alto livello. Di questo ne sono convinto. Sì, è vero giro in bicicletta, perché ho scelto di vivere in zona ed è bello muoversi così. In fondo, mi tengo sempre in allenamento (ride, ndr)».