Intervenuto ai microfoni di Radio Rai, il presidente dell’Aia, Marcello Nicchi, ha lanciato un segnale chiaro diretto al calcio italiano e alla pericolosità celata dietro alla possibile decisione di togliere agli arbitri il 2% di diritto di voto in assemblea Figc:
“Minare l’indipendenza e la terzietà della classe arbitrale potrebbe significare l’inizio di una nuova Calciopoli. Sto facendo di tutto per calmare gli arbitri, ma non sorprendetevi se sciopereranno e non li troverete sul campo. L’arbitro deve votare perché è un principio democratico” Mettere le mani sugli arbitri significherebbe che ognuno dice la sua: nel modo di designare, nella crescita, nell’organizzazione”.
Sul Var…
“E’ uno strumento che funziona, migliorabile e ormai voluto e accettato da tutti. A decidere è sempre l’arbitro in campo, questo deve rimanere un caposaldo. In Italia c’è un’organizzazione che funziona, tutti gli altri ci stanno seguendo. Questo è uno strumento che fa giustizia”.
Sulle frasi di Buffon dopo Real Madrid-Juventus…
“Buffon è un grande campione, ma a certi livelli bisogna stare attenti a cosa si dice perché ci sono i ragazzi che ascoltano. Se fosse successo in Italia avrei difeso l’arbitro, che non può essere offeso e minacciato né prima, né durante e né dopo”.
